
La decisione sembra non sia stata ben accetta dalla maggior parte del circuito professionistico mondiale. Pare che la WBC, ritenuta la più prestigiosa organizzazione pugilistica mondiale, abbia negato la partecipazione ai primi 15 pugili della propria classifica, pena la squalifica per 2 anni.
Pareri contrari ci sono stati anche da ex pugili e pugili contemporanei. La leggenda Mike Tyson ha definito "ridicola" la decisione dell'Aiba. In disaccordo anche il grande Nino Benvenuti, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Roma del 1960. L'ex campione si è spiegato riportando un esempio pratico, chiedendo di immaginare se a Roma 1960, sul ring contro di lui fosse salito Sugar Ray Robinson!
Contrario anche, l'attuale campione WBA dei super medi Giovanni De Carolis, il quale ha dichiarato che da sempre le Olimpiadi sono state un prestigioso trampolino di lancio per i pugili, un punto di partenza e non uno di arrivo.
Si è mostrato invece favorevole e "leggermente sfacciato" Clemente Russo. Il pugile casertano ha dichiarato che i professionisti potrebbero portare alle Olimpiadi un grosso contributo sotto il punto di vista mediatico e continua dicendo che al contrario di quello che molti pensano, dovranno essere loro a stare attenti ed avere gli occhi aperti, perché i pugili dilettanti, soprattutto quelli che partecipano a eventi prestigiosi, non sono affatto pugili si serie B.
Ancora non si sa chi saranno i pugili professionisti a Rio, ovviamente chi volesse partecipare, dovrà passare per un torneo di qualificazione che si terrà dal 3 all'8 luglio in Venezuela.
Crediamo che per quest'anno la partecipazione dei pro alle Olimpiadi sarà limitata, per il semplice fatto che molti pugili hanno già impegni importanti da affrontare nei prossimi mesi, ma con molta probabilità tra 4 anni saranno in molti a voler partecipare all'evento. Staremo a vedere.
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