George Edward Foreman, nasce a Marshall in Texas nel 1949. Dopo un adolescenza turbolenta segnata da risse e problemi con la legge, "big George" si avvicina al mondo del pugilato.
Nel 1969 a 20 anni, dopo aver conquistato l'oro olimpico in Messico, inizia la sua carriera professionistica. Foreman si rivela da subito un campione formidabile. Dotato di un fisico possente, il giovane texano devasta i suoi avversari con pugni di una potenza terrificante.
All'inizio degli anni '70 Foreman, nella categoria dei pesi massimi, è praticamente imbattibile e nel 1973 diventa campione del mondo dei pesi massimi, distruggendo letteralmente l'imbattuto campione in carica Joe Frazier, mettendolo al tappeto 3 volte solo nel primo round. L'incontro si concluse al secondo round per KO tecnico.
Dopo aver battuto il quotatissimo Ken Norton, nel 1974, Foreman è protagonista dell'incontro che, probabilmente, è il più conosciuto della storia del pugilato professionistico, nonché uno degli eventi sportivi più importanti di sempre: "the rumble in the jungle", la difesa del titolo contro Muhammad Ali. Il match si tiene Kinshasa in Zaire(oggi Repubblica democratica del Congo). Alla vigilia dell'incontro Foreman era nettamente favorito, ma Ali con una prestazione epica, riesce a contenere i colpi di big George e all'ottava ripresa, nonostante fosse in difficoltà, riesce improvvisamente a colpire il campione del mondo con una serie di colpi violenti costringendolo al tappeto. Nell'incredulità del mondo intero il mastodontico Foreman rimedia la sua prima sconfitta, addirittura per KO. Sull'incontro fu girato nel 1996 un bellissimo film documentario intitolato "When we were Kings" (Quando eravamo re).
Dopo l'incontro con Ali, il pugile texano non è più lo stesso, sembrava colpito emotivamente. Nonostante questo nell'incontro successivo a quello di Kinshasa, vince un'epica battaglia contro Ron Lyle, e di nuovo contro Joe Frazier, ma nel 1977 dopo la sconfitta contro Jimmy Young si ritira dal pugilato.
Nel 1987 Foreman, all'età di 38 anni ritorna sul ring. Il suo stile di combattimento è rimasto lo stesso, improntato su poco gioco di gambe e sulla potenza devastante dei colpi. Vince moltissimi incontri, anche con pugili di caratura elevata, perdendo solo contro Evander Holyfield(Foreman aveva 42 anni) e 2 anni dopo contro il fortissimo Tommy Morrison(protagonista del film Rocky 5).
Nel 1994, all'età di 46 anni, diventa di nuovo campione del mondo dei pesi massimi, battendo per KO l'imbattuto Michael Moorer che aveva conquistato il titolo nell'incontro precedente conto Holyfield. Diviene così il campione del mondo dei pesi massimi più vecchio della storia, conquistando il titolo perso addirittura 20 anni prima.
Foreman si ritirerà all'età di quasi 49 anni dopo la sconfitta contro Shannon Briggs.
Viene ricordato oggi da esperti e appassionati come uno dei pugili più forti di sempre.
1 commento:
Io, sinceramente, non ho mai pensato che Alì fosse realmente in difficoltà nel "the ruble in the jungle". Stanco sicuramente ma non direi in vera difficoltà. Fu la sua tattica: far sfogare la furia di Foreman (si era allenato per mesi a prendere colpi ai fianchi) e quando questi si dimostrò al limite delle forze colpirlo improvvisamente con la sua formidabile velocità e potenza. Questo stesso scatto e sequenza di colpi dimostrano, a mio avviso, che Alì non era seriamente in difficoltà.
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